Tutto quello che posso dire ha a che fare con la mia esperienza di gravidanza e di maternità; tutto quello che so riconoscere investe la mia sfera emotiva e si riflette esternamente. Forse perché sono una spugna e vivo continuamente dei cambiamenti cavalcando le onde dell'isteria, ma una cosa è certa: non sono più la stessa persona e non vesto più come prima.
Alla promiscuità cromatica e al rifiuto del nero di un tempo, si é sostituita la possibilità del total black. Non vesto solo di nero, ovvio.
Prima ero su linee più essenziali, pochi accessori, ma sempre d'effetto, molti vestiti e calze colorate, rari pantaloni e mai in jeans. E ora? Ora riscopro dei capi proprio in virtù degli accessori, metto e adoro i jeans e sperimento abbinamenti prima impensabili. Per dirla tutta ho acceso i contrasti!
E' tutto un paradosso, lo ammetto: prima della gravidanza potevo permettermi di "osare", potevo permettermi di indossare jean, pantaloni, giacche e camicie e non lo facevo. Il mio fisico a clessidra mi permetteva di indossare tanti abiti e maglie aderenti, ma le mie cosce rotonde mi impedivano di indossare con tranquillità i jeans. La varietà di capi di abbilgiamento, mi bastava e non cercavo tanti "ornamenti".
Adesso tutto quello che mi può valorizzare è diventato indispensabile: dal trucco agli accessori, alle borse.
Mi sono anche appassionata al make up, indosso gli orecchini che prima non mettevo e il tutto ha un sapore più "strong" rispetto a prima.
C'è un lungo percorso dietro questa metamorfosi, tanta gioia e tanta sofferenza, cose perdute e altre scoperte, e il modo di "acconciarsi" non è altro che uno dei vari canali di espressione: un mezzo di libertà personale, un angolo di sperimentazione e di tra-duzione di un nuovo linguaggio femminile.
Probabilmente sono ancora tante le cose che dovrò scoprire del mio essere donna, moglie e mamma; e forse i cambiamenti non sono ancora terminati finchè avrò la voglia e il coraggio di mettermi in discussione.
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